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La sede


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Ubicata in origine nei locali della Direzione Generale di Banca Antonveneta in p.tta Turati, alla fine del 2008 Fondazione Antonveneta ha trasferito i suoi uffici al primo piano di
Palazzo dei Montivecchi, sede storica della ex Banca Popolare Veneta ed oggi sede centrale padovana di Banca Antonveneta.
I locali che ospitano gli uffici della Fondazione includono la cosiddetta “Sala dei Tarocchi”, una sala di rappresentanza che prende il nome dalla omonima serie di pitto-sculture ispirate ai “Tarocchi” dell’artista
Gian Maria Potenza qui esposte. La sede è arricchita inoltre dalla presenza della struttura muraria di una torre di epoca basso-medioevale.
Il Palazzo, risultato del progetto cinquecentesco attuato dal Monte di Pietà per la rivalutazione della facciata di Via Dante, custodisce al suo interno, nel piano interrato, anche i resti di una strada di età romana, segno evidente delle stratificazioni che hanno modificato la città di Padova nel corso dei secoli.

Il restauro
Il restauro del palazzo è iniziato nel 1987 con l’obiettivo di bilanciare le esigenze di recupero degli elementi storici dell’edificio con quelle di funzionalità richieste dalla creazione di una sede bancaria. Grazie ai lavori, che hanno portato all’asportazione delle stratificazioni moderne dei controsoffitti e delle pavimentazioni, e all’indagine ricognitiva svolta dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto nelle fondamenta, è stato portato alla luce un patrimonio rimasto per molto tempo sconosciuto.
Ci si riferisce alla strada di età romana del piano interrato, con la carreggiata a schiena d’asino larga 2.80 metri e pavimentata con basoli in trachite dei Colli Euganei.
Inoltre, dal primo al terzo piano, è tornata ad essere visibile la struttura muraria di una casa-torre di epoca basso-medioevale costruita con elementi lapidei semilavorati ed elementi di riutilizzo di età romana, che era stata incorporata nel rifacimento cinquecentesco avviato dal Monte di Pietà.
Questi lavori hanno portato quindi ad una nuova struttura del palazzo che viene così diviso in due ordini: ionico al pian terreno e corinzio al piano nobile.

L’intervento precedente al restauro degli anni Ottanta, iniziato intorno al 1930, ha portato alla creazione dell’entrata principale nella facciata di via Verdi. L’ingresso è stato realizzato riprendendo i motivi architettonici del lato più antico del palazzo che si affaccia su via Dante, conferendogli una rinnovata unità costruttiva.